Un altro fattore che porta a malattie genetiche e tumori sono le radiazioni.... Quindi ecco un riassunto di cosa sono le radiazioni e perchè causano danni all'uomo.
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Col termine “radiazione” si definisce la particolare modalità con cui l’energia si propaga da un punto all’altro dello spazio, in assenza di trasporto di quantità macroscopiche di materia e senza il supporto di un substrato materiale.
Le
radiazioni possono essere distinte in elettromagnetiche e corpuscolate: le
prime sono
costituite da campi elettromagnetici oscillanti con una certa frequenza (onde elettromagnetiche)
che si propagano nel vuoto con velocità pari a quella della luce (2,998 x 1010
cm s-1); le seconde sono costituite da particelle atomiche o subatomiche dotate
di elevata velocità (prossima a quella della luce nel caso di elettroni e
positroni) e quindi di elevata energia cinetica.
Le
radiazioni sono classificate in ionizzanti o non ionizzanti (NIR) in base alla
loro capacità
di produrre o meno la ionizzazione del mezzo attraversato.
Quando
le radiazioni attraversano la materia, infatti, cedono ad essa, tutta o in
parte, l’energia
che posseggono e possono produrre lungo il loro tragitto, se dotate di energia sufficiente,
alterazioni a livello atomico. E’ questo il primo evento (di tipo fisico) di
una lunga sequenza di reazioni secondarie (di tipo chimico) che, nella materia
vivente, possono dare luogo ad effetti biologici.
I) Delle radiazioni direttamente ionizzanti fanno parte:
1.
I cosiddetti adroni carichi, che sono le particelle α, i protoni (H+) e gli
ioni;
2.
Gli elettroni (o particelle β come essi vengono chiamati se sono il prodotto di
processi
di
disintegrazione).
I
meccanismi con cui le radiazioni direttamente ionizzanti interagiscono a
livello atomico con la materia sono
le eccitazioni e le ionizzazioni. .
Nelle
eccitazioni, l’energia ceduta è inferiore a quella necessaria ad espellere
dall’atomo
uno dei suoi elettroni dell’orbitale più esterno (elettroni di valenza).
Nelle
ionizzazioni l’energia ceduta dalle radiazioni supera quella del legame
dell’elettrone
di valenza che viene quindi espulso dall’atomo di appartenenza. A seguito di
tale
evento si crea una coppia di ioni: da una parte l’elettrone, o ione negativo, e
dall’altra
l’atomo,
che perdendo l’elettrone è divenuto uno ione positivo.
II)
Delle radiazioni indirettamente ionizzanti fanno parte:
1.
Neutroni;
2.
Raggi (o fotoni) X;
3.
Raggi (o fotoni) γ.
Le
radiazioni indirettamente ionizzanti, diversamente da quelle direttamente
ionizzanti,
interagiscono con la materia e determinano la ionizzazione attraverso dei
meccanismi
“indiretti”.
Danno Biologico da Radiazioni Ionizzanti
Interazione con la materia
Le
radiazioni ionizzanti interagiscono con la materia che incontrano nel loro
tragitto
sono
cioè in grado di indurre modificazioni transitorie o permanenti delle
caratteristiche
chimiche
e fisiche dei materiali irradiati.
Per
quanto riguarda la materia vivente, va ricordato che le radiazioni sono in
grado di
modificare
le strutture biologiche delle quali la più importante è la cellula, unità
biologica
fondamentale
organizzata in tessuti ed organi specializzati. Possono subire l’azione delle
radiazioni
tutti i componenti cellulari necessari alla vita della cellula stessa: i
mitocondri, le
membrane
semipermeabili, il mezzo interno, il DNA. La ionizzazione provocata dal
passaggio
delle radiazioni innesca nelle cellule tutta una serie di modificazioni fisico-chimiche
nelle cellule tale da determinare un’alterazione delle loro funzioni vitali.
Il
processo di produzione del danno biologico passa attraverso tre stadi:
-
Stadio fisico-chimico: formazione di ioni con successiva creazione di molecole
reattive;
-
Stadio chimico: reazione dei composti creatisi con strutture biologicamente
importanti
della
cellula;
-
Stadio biologico: produzione delle alterazioni cellulari.
L'ultima
fase si può manifestare in tempi variabili: pochi minuti o decenni. Può
verificarsi,
infatti, la morte della cellula per gravi alterazioni incompatibili con la vita
cellulare
o la sua trasformazione e trasmissione alle cellule figlie della modificazione.
Il
momento
in cui la cellula é più sensibile alle radiazioni é durante la divisione
cellulare.
L’esposizione
a radiazioni ionizzanti è, quindi, causa di danno biologico a livello
cellulare
che, a seconda della quantità di cellule interessate, può diventare anche
tessutale. Il
danno
si verifica attraverso un duplice meccanismo:
A)
Diretto, in cui le macromolecole cellulari e tessutali, essendo esse stesse
bersaglio
delle
radiazioni, ne subiscono gli effetti ionizzanti e eccitanti;
B)
Indiretto, in cui le alterazioni a carico di queste macromolecole sono dovute
ai
radicali
liberi prodotti dall’azione delle radiazioni sulla componente molecolare
maggiormente
rappresentata nell’organismo, cioè l’acqua.
Gli
effetti genetici delle radiazioni ionizzanti sono le aberrazioni cromosomiche,
le
variazioni
del numero dei cromosomi e le mutazioni genetiche trasmissibili (siano esse
dominanti
o recessive). Queste ultime possono essere responsabili di aborti spontanei, di
aumentata
mortalità neonatale e di malattie genetiche e malformazioni nella discendenza.
I
primi casi di cancro da radiazioni si ebbero per la comparsa di tumori cutanei
sulle
mani
di molti ricercatori che per primi lavorarono con i raggi X. Da allora, molti
studi
sistematici
sugli animali hanno mostrato che le radiazioni provocano un aumento
nell’incidenza
di quasi tutti i tipi di cancro che si sviluppano “spontaneamente”. Per i tempi
richiesti
dalle varie fasi della cancerogenesi (iniziazione, promozione e progressione) i
tumori
radioindotti non si manifestano a breve distanza di tempo dall’irradiazione, ma
esiste
un
periodo di latenza più o meno lungo che comporta difficoltà nello stabilire un
eventuale
nesso
causale.
Fonti: www.lns.infn.it- M.Bellia
Fonti: www.lns.infn.it- M.Bellia
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