lunedì 20 maggio 2013

Mutazioni genetiche: Radiazioni


Un altro fattore che porta a malattie genetiche e tumori sono le radiazioni.... Quindi ecco un riassunto di cosa sono le radiazioni e perchè causano danni all'uomo.

mcmed.com

Col termine “radiazione” si definisce la particolare modalità con cui l’energia si propaga  da un punto all’altro dello spazio, in assenza di trasporto di quantità macroscopiche di materia e senza il supporto di un substrato materiale.
Le radiazioni possono essere distinte in elettromagnetiche e corpuscolate: le prime sono costituite da campi elettromagnetici oscillanti con una certa frequenza (onde elettromagnetiche) che si propagano nel vuoto con velocità pari a quella della luce (2,998 x 1010 cm s-1); le seconde sono costituite da particelle atomiche o subatomiche dotate di elevata velocità (prossima a quella della luce nel caso di elettroni e positroni) e quindi di elevata energia cinetica.
Le radiazioni sono classificate in ionizzanti o non ionizzanti (NIR) in base alla loro capacità di produrre o meno la ionizzazione del mezzo attraversato.
Quando le radiazioni attraversano la materia, infatti, cedono ad essa, tutta o in parte, l’energia che posseggono e possono produrre lungo il loro tragitto, se dotate di energia sufficiente, alterazioni a livello atomico. E’ questo il primo evento (di tipo fisico) di una lunga sequenza di reazioni secondarie (di tipo chimico) che, nella materia vivente, possono dare luogo ad effetti biologici.

Radiazioni ionizzanti e non




I) Delle radiazioni direttamente ionizzanti fanno parte:
1. I cosiddetti adroni carichi, che sono le particelle α, i protoni (H+) e gli ioni;
2. Gli elettroni (o particelle β come essi vengono chiamati se sono il prodotto di processi
di disintegrazione).
I meccanismi con cui le radiazioni direttamente ionizzanti interagiscono a livello atomico con la materia sono
 le eccitazioni e le ionizzazioni.              .

Nelle eccitazioni, l’energia ceduta è inferiore a quella necessaria ad espellere
dall’atomo uno dei suoi elettroni dell’orbitale più esterno (elettroni di valenza).
Nelle ionizzazioni l’energia ceduta dalle radiazioni supera quella del legame
dell’elettrone di valenza che viene quindi espulso dall’atomo di appartenenza. A seguito di
tale evento si crea una coppia di ioni: da una parte l’elettrone, o ione negativo, e dall’altra
l’atomo, che perdendo l’elettrone è divenuto uno ione positivo.

II) Delle radiazioni indirettamente ionizzanti fanno parte:
1. Neutroni;
2. Raggi (o fotoni) X;
3. Raggi (o fotoni) γ.
Le radiazioni indirettamente ionizzanti, diversamente da quelle direttamente
ionizzanti, interagiscono con la materia e determinano la ionizzazione attraverso dei
meccanismi “indiretti”.

Danno Biologico da Radiazioni Ionizzanti
Interazione con la materia
Le radiazioni ionizzanti interagiscono con la materia che incontrano nel loro tragitto
sono cioè in grado di indurre modificazioni transitorie o permanenti delle caratteristiche
chimiche e fisiche dei materiali irradiati.
Per quanto riguarda la materia vivente, va ricordato che le radiazioni sono in grado di
modificare le strutture biologiche delle quali la più importante è la cellula, unità biologica
fondamentale organizzata in tessuti ed organi specializzati. Possono subire l’azione delle
radiazioni tutti i componenti cellulari necessari alla vita della cellula stessa: i mitocondri, le
membrane semipermeabili, il mezzo interno, il DNA. La ionizzazione provocata dal
passaggio delle radiazioni innesca nelle cellule tutta una serie di modificazioni fisico-chimiche nelle cellule tale da determinare un’alterazione delle loro funzioni vitali.
Il processo di produzione del danno biologico passa attraverso tre stadi:
- Stadio fisico-chimico: formazione di ioni con successiva creazione di molecole reattive;
- Stadio chimico: reazione dei composti creatisi con strutture biologicamente importanti
della cellula;
- Stadio biologico: produzione delle alterazioni cellulari.
L'ultima fase si può manifestare in tempi variabili: pochi minuti o decenni. Può
verificarsi, infatti, la morte della cellula per gravi alterazioni incompatibili con la vita
cellulare o la sua trasformazione e trasmissione alle cellule figlie della modificazione. Il
momento in cui la cellula é più sensibile alle radiazioni é durante la divisione cellulare.
L’esposizione a radiazioni ionizzanti è, quindi, causa di danno biologico a livello
cellulare che, a seconda della quantità di cellule interessate, può diventare anche tessutale. Il
danno si verifica attraverso un duplice meccanismo:
A) Diretto, in cui le macromolecole cellulari e tessutali, essendo esse stesse bersaglio
delle radiazioni, ne subiscono gli effetti ionizzanti e eccitanti;
B) Indiretto, in cui le alterazioni a carico di queste macromolecole sono dovute ai
radicali liberi prodotti dall’azione delle radiazioni sulla componente molecolare
maggiormente rappresentata nell’organismo, cioè l’acqua.

Cellula Tumorale / blogpinali.wordpress

Gli effetti genetici delle radiazioni ionizzanti sono le aberrazioni cromosomiche, le
variazioni del numero dei cromosomi e le mutazioni genetiche trasmissibili (siano esse
dominanti o recessive). Queste ultime possono essere responsabili di aborti spontanei, di
aumentata mortalità neonatale e di malattie genetiche e malformazioni nella discendenza. I primi casi di cancro da radiazioni si ebbero per la comparsa di tumori cutanei sulle
mani di molti ricercatori che per primi lavorarono con i raggi X. Da allora, molti studi
sistematici sugli animali hanno mostrato che le radiazioni provocano un aumento
nell’incidenza di quasi tutti i tipi di cancro che si sviluppano “spontaneamente”. Per i tempi
richiesti dalle varie fasi della cancerogenesi (iniziazione, promozione e progressione) i
tumori radioindotti non si manifestano a breve distanza di tempo dall’irradiazione, ma esiste
un periodo di latenza più o meno lungo che comporta difficoltà nello stabilire un eventuale
nesso causale.


Fonti: www.lns.infn.it- M.Bellia

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